Nel 1986, i Judas Priest si trovavano al culmine della loro carriera, freschi di partecipazione all’epico Live Aid For Africa dell’anno precedente. A quel punto, avevano diverse strade davanti a loro: riposarsi sugli allori, esplorare nuovi territori musicali, o cavalcare l’onda dell’Hair Metal, all’epoca all’apice della popolarità. Decisero di intraprendere un po’ tutte e tre queste direzioni contemporaneamente.

Inizialmente, avevano in mente di realizzare un doppio album, provvisoriamente intitolato “Double Turbo”, che mescolasse pezzi commerciali, in linea con le tendenze musicali del momento, a tracce più fedeli alle radici Heavy Metal della band, richiamando il loro recente “Defenders Of The Faith”. Tuttavia, questo progetto venne accantonato su suggerimento della Columbia, e il gruppo finì per inserire nel disco nove canzoni che li proiettarono inaspettatamente in cima alle classifiche di vendita. Nonostante le critiche, “Turbo” divenne il loro album più venduto, superando le aspettative.

Questo album rappresenta un capitolo unico nella carriera dei Judas Priest, caratterizzato da un sound indubbiamente riconoscibile, sebbene diluito in un mix di sintetizzatori e melodie pop che ben si integravano nei gusti dell’epoca. Nonostante l’eccellenza nell’esecuzione, alcuni potrebbero non apprezzare la completa adesione a uno stile così mainstream. Brani come “Turbo Lover” e “Locked In” aprono magnificamente l’album, nonostante l’uso intensivo di sintetizzatori e effetti speciali.

Gli altri pezzi variano da tranquilli Hard Rock a inni da stadio, fino a una ballata intensa come “Out In The Cold”, che riesce sempre a catturare l’ascoltatore, dimostrando che, nonostante qualche riempitivo, l’album contiene alcune delle migliori composizioni del gruppo. La ristampa in CD arricchisce l’esperienza con tracce bonus come la velocissima “All Fired Up” e una versione live di “Locked In” che, priva degli effetti speciali, risalta in modo particolare.

Judas Priest

In definitiva, “Turbo” è un album godibile, pur non raggiungendo l’intensità di lavori precedenti come “Defenders Of The Faith” o “Screaming For Vengeance”. Realizzato con maestria da cinque professionisti del settore, è un buon lavoro che, sebbene possa non entusiasmare i fan di lunga data o l’ascoltatore moderno in cerca di qualcosa di più sostanzioso, offre comunque un piacevole ascolto che riflette il sound caratteristico del 1986.

VOTO AL DISCO: 6/10

Di Dalagh The Red

Programmatore Esperto, Nerd Veterano, Mago di Internet, essere umano; sì, in quest'ordine. Giocatore da tempi immemori di Magic ha scalato le classifiche per oltre un decennio, non dimenticando le sue sessioni GDR con diverse modalità. Lui Lui

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