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Un nuovo progetto, Palestinian Voices in Games, è stato annunciato per aiutare gli sviluppatori di videogiochi palestinesi a superare le difficoltà causate dal conflitto bellico nel Medioriente. La coalizione auto-organizzata, composta da studi di gioco internazionali, curatori e organizzatori di eventi, mira a combattere la sottorappresentanza e la disumanizzazione dei palestinesi offrendo un sostegno professionale diretto.
Molti professionisti del settore hanno offerto la loro collaborazione, tra cui 4 progetti guidati dai palestinesi che stanno ricevendo supporto, tutoraggio e volontariato da parte di Palestinian Voices in Games. Tra questi, “Dreams on a Pillow”, dello sviluppatore Rasheed Abueideh, autore del gioco “Liyla and the Shadows of War”.
Un’altra opzione è “Being 2”, una visual novel punta & clicca ambientata in una futuristica colonia spaziale palestinese, creata dall’artista comico Iasmin Omar Ata. Il sequel di “Being”, un’avventura astratta sulla vita palestinese nel secolo scorso, è una storia che va dal dolore perpetuo alla speranza duratura.
Un altro progetto in sviluppo è “RiYafa”, un gioco che combina testimonianze e simbolismo per raccontare la storia della sua famiglia e della sua comunità con sede in Cisgiordania. L’autore, Yusra, sta raccogliendo testimonianze e documenti d’archivio per rafforzare il concetto del suo gioco.
Un altro progetto è “Pomegranates”, di Yasmine Batniji, nota anche come Gabbah Baya, viaggia fino all’anno 2048 e gioca come una Custode della memoria in una città di Gaza ricostruita. Il gioco ha lo scopo di tracciare gli echi dell’attuale guerra nel rinnovato ospedale di Al-Ahli.
La coalizione è alla ricerca di ulteriore supporto tramite una campagna crowdfunding accessibile da questo link. Inoltre, chiunque può aderire alla comunità Discord di “Dreams on a Pillow”. La presentazione dell’iniziativa sarà in Italia il 21 settembre al festival Zona Warpa.
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